Modi – Tre giorni sulle ali della follia

Regia Johnny Depp

Durata 114 minuti

Parigi, 1916. Amedeo Modigliani, dopo aver distrutto la vetrina del Caffè Le Dome di Parigi è in fuga. Da quel momento, nel corso di tre giornate, cominciano le sue incredibili avventure. Vorrebbe lasciare la città ma a trattenerlo sono i suoi colleghi Maurice Utrillo e Chaim Soutine, che ritrova nella locanda gestita da Rosalie che spesso gli fa credito e la sua musa e amante Beatrice che però non lo soccorre quando sta scappando dai poliziotti e ha una mano ferita perché sta scrivendo un articolo. Il suo amico Leopold Zborowski, mercante d’arte, lo illude che le sue opere possono essere vendute e che il celebre collezionista americano Maurice Gangnat le considera interessanti. Sarà proprio con lui che avrà un incontro determinante nel corso di una notte piena di incontri e allucinazioni in una città segnata devastata dai bombardamenti, la morte e i feriti della Prima Guerra Mondiale.  Basato sulla pièce teatrale “Modigliani” di Dennis McIntyre, Modi. Tre giorni sulle ali della follia segna il ritorno alla regia di Johnny Depp a venticinque anni da Il coraggioso.   Come il suo primo lungometraggio, anche questo suo nuovo film è un altro viaggio verso l’autodistruzione ed è attraversato anche dalle frequenti ombre della morte come nelle immagini dei soldati mutilati della Grande Guerra e nelle visioni dell’artista delle maschere a forma di becco dei medici della peste. I momenti in cui l’artista livornese si trova faccia a faccia con le sue proiezioni mentali già mostrano la mano di Depp regista che, come nel suo esordio, cerca le soluzioni meno scontate e anche più rischiose, ma evidenziano anche il coraggio di un cinema che sa osare, anche nel suo essere scoordinato, con esibiti richiami verso l’opera di Emir Kusturica sia nell’utilizzo danzante della colonna sonora di Sacha Puttnam sia nella deformazione delle figure di Utrillo e Soutine.
Modi. Tre giorni sulle ali della follia non è il classico biopic. Anzi non lo è per niente. Lo sguardo di Depp si stacca del tutto dalle alcune delle precedenti versioni cinematografiche come Montparnasse di Jacques Becker e I colori dell’anima di Mick Davis in cui l’artista è stato interpretato rispettivamente da Gérard Philipe e Andy Garcia. La dannazione e il gesto della creazione, sicuramente presenti, sono comunque in secondo piano. Sotto questo aspetto anche le tonalità che Riccardo Scamarcio ha dato al pittore e scultore livornese appaiono differenti da quelle con cui ha portato sullo schermo Caravaggio nel film diretto da Michele Placido.Innanzitutto Modigliani potrebbe essere una versione di Depp attore che ha, a sua volta, regalato a Scamarcio le chiavi giuste per renderlo imprevedibile e leggero, quasi danzante, come si vede nella scena d’apertura da ‘cappa e spada’ in cui salta sui tavoli e combatte con una baguette oppure anche in quelle accelerazioni da comiche del muto in bianco e nero. Poi trova nelle sue allucinazioni l’anima del personaggio soprattutto nella scena in cui è solo in strada e si crea un cortocircuito con il passato nel momento in cui il suo gesto di mettere la giacca sulla spalla è lo stesso di un flashback/visione da bambino a Livorno.
Infine c’è il legame fisico con le sue opere come quello con una sua testa che si rifiuta di vendere a Gangnat in un dialogo lungo, teso ed efficace, quasi da ‘film di mafia’ con il collezionista interpretato da Al Pacino. Malgrado qualche eccesso nella recitazione in lingua, tra inglese e italiano, Modi. Tre giorni sulle ali della follia è un film sorprendente e avvincente. Forse solo Johnny Depp lo poteva girare così.

GIOVEDI’  21,00 in sala con Silvia
VENERDI’ 18,30
SABATO 18,30-21,00
DOMENICA 18,30-21,00
MARTEDI’ 21,00 VOS Versione Originale Sottotitolata
MERCOLEDI’ 21,00